Pregare mi piace; mi piace da solo, mi piace in compagnia.
Mi è capitato di fare più volte un ritiro nel corso della mia vita, da solo e in compagnia.

Ritirarsi in un monastero (i monasteri sono quasi sempre in posti meravigliosi e sempre luoghi di vera pace e silenzio) è un dono prezioso che consiglio di farsi, almeno una volta nella vita, ma possibilmente con una certa frequenza.
Se credi, ti scalda il cuore; se non credi -immagino- anche.
Perché il silenzio, l’uscire dal mondo per qualche ora o qualche giorno, ‘staccare’, fa bene a chiunque.

Un ritiro spirituale di una settimana, però, non lo avevo mai fatto.
L’ho vissuto nell’ultima parte del 2021 presso il convento francescano del Monte Mesma, sul lago d’Orta.
Un posto bellissimo, con una vista incantevole, un silenzio irreale, tanto verde, i chiostri, una bella comunità di frati che accoglie, condivide la preghiera e momenti informali, che ‘lascia libertà’.
Una comunità che testimonia col sorriso cos’è la Chiesa e cosa significa vivere cristianamente, senza tante parole, ma con tanto calore.

È stato bello vivere un ritiro così lungo e -sono certo- non sarà l’ultima volta.

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