Perché andare in Sicilia?

Perchè è una terra bellissima, con un mare notissimo e un entroterra meno conosciuto, che sono un dono della natura e meritano di essere visti. Perché è una terra di storia, di scambi, di dominazioni, che offre una ricchezza architettonica e archeologica davvero originale, che merita di essere vista. Perchè è una terra di prodotti agroalimentari di qualità e di ricette opulente, che meritano di essere assaggiate.

Arancino o arancina, questo è il dilemma

Sono stato in Sicilia a marzo e credo sia davvero il periodo ideale per farvi un viaggio… il caldo non è torrido, i turisti sono tanti ma non troppi e i costi delle strutture sono evidentemente più contenuti rispetto all’alta stagione.
Sono stato in Sicilia per un viaggio, per spostarmi, e l’ho fatto -come mia abitudine- con i mezzi pubblici. Non smentisco che i trasporti pubblici locali siano molto meno efficienti che da noi, ma vi posso assicurare che si può fare, senza troppe difficoltà.

Cosa ho avuto la fortuna di vedere in Sicilia?

  • Catania, dove sono atterrato: è una bella città, con molto da offrire dal punto di vista architettonico (tanto barocco, un bel castello medievale, qualche resto romano); la meraviglia dell’Etna (da ammirare da lontano e da toccare con mano con un’escursione); la golosità di un pasto da Scirocco Sicilian Fish Lab (premiato da 50TopItaly come migliore streetfood italiano del 2024), dove ho assaporato la miglior caponata della mia vita.
  • Siracusa: l’area archeologica di Neapolis e il relativo museo archeologico sono talmente ricchi da meritare il viaggio; l’isola di Ortigia, suggestiva e curata, con una delle chiese più belle che io abbia mai visto (costruita sulle colonne di un antico tempio) e il maestoso Castello Maniace merita il viaggio. Bella davvero!
  • Noto: una gita in giornata da Siracusa per poter ammirare la ‘capitale del barocco siciliano’ è stata sicuramente una buona idea.
  • Ragusa: bella sia nella parte superiore, sia e soprattutto in Ragusa Ibla. È una città tranquilla, circondata da rigogliose colline e campagne e mi ha regalato la possibilità di una cena da Ciccio Sultano (Ristorante Duomo, due stelle Michelin) che ricorderò sempre con piacere.
  • Caltanissetta non ha molto da offrire dal punto di vista architettonico e urbanistico, ma ha mostrato un volto accogliente.
  • Enna: una gita in giornata da Caltanissetta mi ha fatto scoprire una piccola città che mi ha sorpreso con la bellezza del Castello di Lombardia e della Torre di Federico. Peccato che coi mezzi pubblici non fosse possibile visitare in giornata la Villa del Casale di Piazza Armerina.
  • Agrigento, “la più bella città dei mortali” secondo Pindaro. Il centro storico è davvero bellino e molto suggestivo la sera; ‘La terrazza di Zia Maria‘ è un Airbnb che offre un terrazzino bellissimo e rilassante; la Valle dei Templi è un’esperienza mozzafiato (non meno suggestiva di quanto ho visto in Grecia) e deve essere visitata almeno una volta nella vita.
  • Trapani mi ha sorpreso in positivo: la piccola città, nel suo centro storico che si sviluppa su un promontorio tra due tratti di mare, è molto tranquilla e ‘sa davvero di mare’. Le onde ti accompagnano a destra e a sinistra quando passeggi per vie e vicoletti; i pescatori al mattino vendono il pesce direttamente dalle barche; il via vai dei traghetti per le isole ti fa venire voglia di andarci (e infatti mi rammarico di non essere stato un giorno in più per fare anche un’escursione alle Egadi). Il cous cous che ho assaggiato da Stravento è sicuramente il migliore della mia vita e merita già da solo un viaggio a Trapani. E poi ci sono le saline, che sono uno spettacolo della collaborazione tra uomo e natura, difficile da descrivere a parole, ma bello. Bello davvero!
  • a Palermo sono stato due volte, prima di spostarmi a Trapani e prima di prendere il volo di ritorno: Palermo è città vera; il suo centro ben tenuto e ricco di attrazioni; la sua cucina opulenta e golosa. Ho avuto la possibilità di celebrare la Messa delle Palme nella Cappella Palatina del Palazzo dei Normanni e credo non me ne dimenticherò mai. Ho avuto la possibilità di rinfrescare alcuni ricordi sulle storie di chi ha combattuto la mafia e commuovermi un po’. Ho avuto la possibilità di vedere Monreale e il suo Duomo incredibile. Ho avuto la possibilità di scoprire che ‘a Palermo c’è il mare’, grazie all’ecomuseo Mare Memoria Viva. Ho avuto la possibilità di vedere la chiesa di San Giovanni degli Eremiti con una visita guidata organizzata dal FAI e condotta da dei bambini bravissimi. Ho avuto la possibilità di visitare ‘Stanze al Genio‘, un museo delle maioliche surrealmente bello, dentro una casa privata abitata (anche da numerosi gatti). Ho avuto la possibilità di pensare (ma tu hai la possibilità di pensarla diversamente, ça va sans dire) che Palermo sia la più bella città dell’Italia meridionale.

Cosa non ho visto in Sicilia?

  • la verdura cruda: lo dico con ironia (anche perché sono alquanto goloso e ho apprezzato). Fritta o navigante nell’olio ho mangiato della verdura buonissima, ma cruda sembra che non esista (e i 2 kg in più al mio ritorno credo lo testimonino) .
  • i disabili: lo dico senza ironia, anzi, con grande rammarico. Nelle case non ho quasi mai trovato l’ascensore; nei marciapiedi -quando ci sono- non ci sono le rampe, ma solo gradini. E non ho visto un disabile motorio che fosse uno in 17 giorni di viaggio.
    Del resto… dove possono andare, se non restare chiusi in casa?
  • il codice della strada: anche qui, non c’è ironia. Il traffico è senza regole e senza controllo e credo sia incomprensibile (e inaccettabile) per chiunque venga da fuori.

    È stato un bel viaggio e consiglio a tutti di scoprire la bellezza naturale e la ricchezza culturale di quest’isola, in ogni sua parte.
    È una terra con tanti problemi -inutile nasconderlo- e magari per chi arriva da fuori non è facilissimo ‘sentirsi a casa’. Ma ha tanto da offrire, tanto da scoprire (e vale la pena prendersi un po’ di tempo per scoprirla, anche al di là dei pregiudizi). E rendersi conto, come diceva Edmonde Charles Roux, che “nel bene e nel male, la Sicilia è l’Italia al superlativo“.

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