In questa Quaresima ho preso l’impegno di partecipare tutti i giorni alla celebrazione dell’Eucarestia. Devo ammettere che mi piace riuscire a riservare una piccola porzione della mia giornata alla preghiera, condivisa con degli sconosciuti. Ecco, sono proprio questi fratelli sconosciuti che mi portano a riflettere e ringraziare il Signore.

Un discreto numero di persone si riunisce quotidianamente nella piccola cappella del nostro Oratorio per celebrare la Messa. Tutti i giorni, probabilmente non solo in Quaresima. E penso a quante altre chiese ci sono in città, a quante Messe nelle diverse ore della giornata, e mi si pone davanti l’immagine di una grossa massa di persone che pregano, cantano, magari ogni tanto chiacchierano, ma che tutti i santi giorni escono dalle loro case per andare verso quel Corpo di Cristo che c’è nel pane dell’Eucarestia e nell’assemblea dei suoi discepoli riuniti intorno all’altare. È bello!

Tante persone, in buona misura anziane. Diciamo che probabilmente, pur non essendo proprio un ragazzino, e pur se solo uno in mezzo a numerosi altri, abbasso l’età media di una buona decina d’anni! Il fatto che siano anziani mi dà ancora più da pensare. Da un lato -per carità- mi fa domandare: e i giovani? Ma, soprattutto, mi fa pensare a quante storie si incrociano nelle nostre chiese tutti i giorni. Signore e signori che pregano nel ricordo di qualcuno che non c’è più; o che raccomandano al Signore figli e nipoti in difficoltà; o che ringraziano per qualcosa di bello vissuto nei tanti anni trascorsi su questa terra; o che, semplicemente, non sanno come passare meglio quella mezz’ora. Ma -in fin dei conti- c’è qualcosa di meglio che passare mezz’ora con Gesù?

Anziani che escono di casa e raggiungono a piedi, magari con difficoltà, la chiesa, per una piccola (ai nostri occhi, non necessariamente ai loro) tappa di una route.

Una vera route: fatta di incontri, fatica, preghiera, sorrisi, a volte lacrime. Che li accompagna in chiesa e li riporta a casa, in attesa della Messa successiva, e che un giorno li (ci) porterà a lasciare questo mondo, in attesa della Vita successiva.

Non si arriva, se non per ripartire.

Fate i bravi.

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