Primi passi, alla volta di Bardonecchia
Avevo immaginato un paio di tappe di avvicinamento alla Route dei Ricordi. Dopo i 'gattoni' verso l'Abbazia di Novalesa dello scorso autunno, è ora tempo di mettersi nuovamente sulla strada....
Villa Crespi Hotel – Orta San Giulio
In sintesi: mille e una notte.
Ho avuto il grande privilegio di dormire a Villa Crespi, l’hotel lussuoso che ospita il ristorante tre stelle Michelin di Antonino Cannavacciuolo, sulle sponde del Lago d’Orta. Ho soggiornato a Villa Crespi due notti, ma il pensiero è andato subito alle ‘mille e una notte’. Un po’ per la struttura -splendida- in stile moresco; un po’ perchè mi sarei fermato con gioia altre 999 serate (ma magari ne riparliamo quando vinco il Superenalotto!).
Cosa ci fa una villa moresca nel nord del Piemonte? Fu la dimora di Cristoforo Benigno Crespi, costruita alla fine dell’800, ispirandosi ai paesi orientali dai quali l’imprenditore tessile era affascinato. Dopo diverse destinazioni d’uso, da non pochi anni è diventata struttura alberghiera del circuito Relais & Chateaux e offre un’ospitalità di alto livello e rara eleganza.
Posizione: a pochi minuti a piedi dal pittoresco borgo di Orta San Giulio e ancor più vicina alle sponde del Lago d’Orta (che si vede dalle finestre delle camere), Villa Crespi è un luogo perfetto per ricercare un po’ di quiete e relax.
Camera: ho soggiornato in una camera classic (in particolare nella stanza Yasmin: qui le 12 camere e suite hanno tutte un nome da principessa araba): la stanza era spaziosa, curata nei dettagli, elegante negli arredi e nelle finiture e dotata di ogni accessorio e prodotto di cortesia immaginabile (nota di merito sui prodotti di cortesia in bagno, confezionati in monoporzioni di vetro). Ciliegina sulla torta: un terrazzino attrezzato, con vista laterale sul lago. E comunque c’era anche la torta vera e propria: un boccone delizioso al cioccolato, come piccolo omaggio di benvenuto. Molto molto gradito.
Colazione: semplicemente la miglior colazione in hotel di tutta la mia vita. Ordinata ‘alla carta’ la sera precedente e preparata al momento, offriva prodotti di altissima qualità e piatti eseguiti in maniera impeccabile. Il tutto nella pace e nella bellezza del giardino di Villa Crespi. Vale il viaggio già solo la colazione.
Servizi: ho sperimentato il ristorante di Antonino Cannavacciuolo, ça va sans dire, in due cene una migliore dell’altra e con un servizio cordiale e affabile, prima ancora che elegante; ho vissuto l’esperienza in cucina (due ore dentro le cucine a imparare ricette e osservare la brigata al lavoro); ho apprezzato molto la possibilità di andare gratuitamente in barca all’isola di San Giulio e il servizio transfer (su un’elegante berlina) da e per la piccola stazione di Orta-Miasino; non ho usufruito della sala massaggi.
Soggiornare a Villa Crespi è un regalo di quelli che -se non sei un nababbo- probabilmente ti puoi fare solo una volta nella vita. Inutile nasconderlo: è un’esperienza costosa. Costosa, ma non cara, perché vale tutti gli euro che chiede.
Io me la sono regalata per i miei quarant’anni, ma confido in una rapida senescenza, in modo da dimenticarmene e giocarmi ‘la mia volta nella vita’ in futuro, tornando per lasciarmi sorprendere e coccolare una seconda volta.