Ok, ma
Sono stato a Lisbona 6 giorni, ad aprile 2025. Ha piovuto quasi ininterrottamente per 6 giorni. Alcuni con vento forte, ma forte di quello che tira giù un albero enorme nel parco della Torre di Belem, per capirci. Torre che non ho visto all’interno, per giunta, perché era chiusa per allerta meteo. Come non sono stato a Sintra, Cabo da Roca e Cascais perché l’escursione è stata annullata per maltempo e non avevo più la possibilità di riprogrammarla. Che poi… riprogrammarla quando, che pioveva sempre? Pioveva sempre, ok.
Ma che città meravigliosa! Mi ha conquistato, anche con la pioggia e il vento.

Cosa mi ha colpito di più in città?

  • gli azulejios: piastrelle colorate, di epoche diverse, su tantissimi edifici. Piastrelle colorate che trasformano la città in un caleidoscopio, che attira lo sguardo e invita a spostarlo ad ogni passo. Piastrelle colorate che trasformano la città in un museo a cielo aperto, gratuito. Che vale il viaggio anche se fosse l’unica cosa interessante. E, no, non lo è.
  • le chiese sono tante e sicuramente ne dimentico qualcuna: la Cattedrale, il convento dos Cardaes; il convento del Carmo, la chiesa di San Domenico, il Monastero dei Jeronimos col suo chiostro spettacolare.
  • la zona dell’Alfama, con le viuzze strette, le piazzette, le botteghe, le case colorate e l’imponente castello di Sao Jorge.
  • i tanti miradouro (terrazze panoramiche) e l’ascensore di Santa Julia, che permettono di osservare la città da diversi punti di vista.
  • i parchi, su tutti il Giardino Botanico, veramente lussureggiante; una sorta di giungla in pieno centro città.
  • il Museo dell’Oriente, che aveva pochi visitatori perché probabilmente non è abbastanza mainstream e in trend su Instagram, ma che davvero merita una visita: reperti antichi e racconti sulla cultura orientale che dagli esploratori di secoli addietro arrivano al presente.
  • l’Oceanario, che probabilmente è meno bello e grande dell’Acquario di Genova (probabilmente, però, sono anche un po’ campanilista), ma accende lo sguardo dei bambini di ogni età. Anche di quelli negli -anta come me!
  • la cucina: dai pasteis di Belem (vi consiglio quelli originali, nella pasticceria storica di Belem, che sono proprio un’altra cosa), al baccalà in tutte le salse (ma sempre gradevole); dalle tasca (le trattorie locali) in cui mangiare cose gustose a tavola con gli sconosciuti ai ristoranti fine dining (da Alma ho goduto di uno dei tre pasti migliori della mia vita e da Sala di una serata golosa e informale che mi ha sorpreso non di meno); dalla torta al cioccolato di Landeau a un cocktail gradevole in un ex casa di appuntamenti… un bel viaggio anche dal punto di vista gastronomico. Senza dubbio.

Lisbona è bella, non c’è molto altro da dire.
E se non ci sei ancora stato, vacci!

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