Perché andare in Islanda?
Per la meraviglia della natura, innanzitutto. Una natura selvaggia, sorprendente, completamente diversa da quanto di pur bellissimo possiamo ammirare in Italia e nei paesi confinanti.
Perché differenti sono pure le case, le città, la densità di popolazione, il clima, gli orari della giornata: per incontrare anche uno spazio e delle persone diverse da quanto di pur bellissimo possiamo incontrare in Italia e nei paesi confinanti.
È il viaggiare, che come affermava Baudrillard, parte dalla mente.

Þingvellir

E in Islanda la mente viaggia eccome! In una terra di acqua, di ghiaccio e di fuoco; di pecore, cavalli selvaggi e balene; in una terra in cui (almeno a ottobre quando sono stato io) non fa nemmeno tutto il freddo che ci si potrebbe attendere, la mente viaggia con soddisfazione, il corpo non di meno e il cuore -almeno un pezzetto- rimane lì quando ritorni a casa.

Cosa ho avuto la fortuna di vedere in Islanda?

  • Reykjavik, innanzitutto: una piccola città (enorme per gli standard locali), tutt’altro che grigia e fredda. Tante piccole case colorate, con giardini curati, spazi pubblici, musei interessanti, buona cucina (se non ci si spaventa per i prezzi del cibo, decisamente fuori scala per noi), gente accogliente.
  • il parco nazionale di Þingvellir, dove si incontrano le placche tettoniche nord americana ed euroasiatica: faglie, canyon, laghi bellissimi. E sede del primo parlamento islandese.
  • Geysir: dà il nome a tutti i geyser, ed è uno spettacolo ai limiti dell’incredibile che a intervalli di pochi minuti getta acqua sino a 30 metri di altezza.
  • Gullfoss, Skógafoss e Seljalandsfoss: tre cascate spettacolari, una più bella dell’altra (e tante altre ce ne sono, che non ho visto).
  • i cetacei nuotare in mare aperto, grazie a uno dei tanti servizi che organizzano escursioni in barca.
  • Reynisfjara, una spiaggia di sabbia nera, con spettacolari faraglioni di roccia nel mare e un tratto di costa bellissimo.
  • il villaggio di Vik, il più a sud dell’isola, con una chiesetta pittoresca e un’altra spiaggia nera.
  • il ghiacciaio (che anche lì si sta ritirando) di Sólheimajökull

Cosa non ho visto in Islanda?

  • l’aurora boreale: ci ho provato due sere, ho visto delle stellate meravigliose, ho preso tanto freddo (di notte fa freddino anche a ottobre), ma niente aurora. Peccato! Anche perché ho potuto visitare il museo dell’aurora e il Perlan a Reykjavik e già così era molto emozionante. Dal vivo dev’essere un’esperienza incredibile.
  • musi lunghi.

    Non ho mai visto nessuno che non avesse il sorriso in volto, che non fosse gentile e accogliente.
    Alla faccia della -presunta- freddezza della gente del nord.

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