Cannavacciuolo Bistrot – Torino
In sintesi: l’impronta di Antonino

Antonino Cannavacciuolo è lo chef -notissimo- di Villa Crespi. Ha avviato però anche una serie di ristoranti di cui è l’ispiratore, affidando la guida della cucina a giovani cuochi di talento. Ho provato tra questi il Cannavacciuolo Bistrot di Torino, quando ancora la brigata di cucina era diretta dalla felice mano di Emin Haziri, mentre ora è guidata dal nuovo head chef Gabriele Bertolo.

A ottobre 2023 ho assaggiato il menù degustazione i classici‘ che proponeva:
– amuse bouche
– pre antipasto
– tonno vitellato con maionese di bottarga
– ravioli di anatra, latte di bufala, lampone e sedano rapa
– riso aglio, olio, limone e bottarga
– guancia di vitello, nocciola, sedano verde, cicoria e curcuma
– pre dessert
– nocciola, cioccolato e mandorle
– piccola pasticceria

Il mio piatto preferito? In ogni portata del menù dei classici si notava l’impronta di Antonino Cannavacciuolo, che già avevo potuto apprezzare -e tanto- a Villa Crespi. Dai cannoli con ragù napoletano tra gli amuse bouche, al tonno vitellato (in una versione diversa da quella sperimentata a Orta San Giulio, ma non meno piacevole), alla piccola pasticceria, tutto richiamava la storia e l’idea di cucina dello chef campano, piemontese di adozione. Il piatto che più mi ha stupito, resta il risotto: aglio, olio extra vergine di oliva, limone, bottarga e una generosa polvere di prezzemolo… sapori forti, perfettamente bilanciati e una cottura del riso perfetta ne fanno -probabilmente- il miglior risotto della mia vita, almeno per ora. Tornerò!

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